Negli ultimi anni, tra i lavoratori, si è diffusa l’idea che il tempo di lavoro si moltiplichi in continuazione e che occupi ogni spazio di vita. Questo preoccupa e chiaramente non piace, è un’indicazione essenziale per l’agenda del nuovo welfare aziendale. Occorre quindi ampliare gli strumenti come quelli della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, oggi molto tarati su persone con famiglie con figli.
Con lo smartphone non si stacca più
Una cosa che ha sicuramente inciso in questo processo è la massiccia presenza nella nostra vita degli smartphone, grazie ai quali non si stacca più dal lavoro. I nuovi stili di vita dei lavoratori portano a vivere male il tempo lavorativo, che si dilata e occupa ogni spazio della loro vita. Anche a causa di quella reperibilità totale imposta dagli smartphon, che il welfare pubblico ad oggi poco o niente tratta.
Secondo una recente indagine sul mondo del lavoro di Randstad, oggi il 71% dei lavoratori italiani risponde a telefonate, email e messaggi di lavoro anche quando è a casa. Siamo al terzo posto in Europa, +6% rispetto alla media globale: secondo le dichiarazioni rilasciate dai dipendenti, è il datore stesso che si aspetta che determinate questioni vengano gestite fuori dall’orario di lavoro. Addirittura il 52% risponde anche durante le ferie o nel tempo libero. Per completare il quadro c’è da dire che solo il 54% degli italiani riesce a gestire abitualmente questioni personali durante l’orario lavorativo. Si ritorna quindi al problema del tanto chiacchierato Welfare aziendale, che è proprio il mezzo che permette di gestire le questioni personali all’interno dell’ambiente lavorativo.
Il tempo non si può allungare ma si può migliorare!
Sfortunatamente è impossibile trasformare la giornata da 24 a 25 o 26 ore, l’unica soluzione è di vivere al meglio il tempo che si ha a disposizione. Nel caso dei dipendenti questo tempo è in azienda, il welfare aziendale deve quindi occuparsi del benessere generale dei lavoratori perché lì c’è anche il vantaggio vero per le stesse aziende.
Con i costi individuali e sociali che aumentano, dettati anche del lavoro più lungo e intenso, sviluppare forme di promozione di più alta qualità della vita e più alto benessere è oggi una esigenza né buonista né “politically correct”. É un obiettivo aziendale propriamente detto, legato a quello classico di migliorare le performance dei lavoratori.
Quessto li farà sentire parte di una comunità e di un progetto, potenziandone l’identificazione, l’appartenenza e quindi l’impegno e le performance. Per questo stanno nascendo delle realtà volte a offrire dei servizi che puntano a migliorare la qualità del tempo in azienda dei dipendenti. Per esempio uno dei più richiesti come il maggiordomo aziendale, permette di gestire i propri impegni direttamente sul luogo di lavoro, i dipendenti possono così finire il loro turno, ed andare a casa senza stress. La fine del turno coinciderà con la fine degli impegni della giornata e ci potrà godere in tranquillità la serata. Il moderno obbiettivo per le aziende è quello di fungere da tramite, sfruttando il welfare secondario, tra l’attuale ambiente aziendale a un’ambiente aziendale come comunità di interessi e non luogo di conflitto.