L’esperienza Genius4U per il Sant’Orsola

Genius4U è scesa in campo per il Covid-19. Il servizio di maggiordomato aziendale è intervenuto a fianco ai medici dell’Ospedale Sant’Orsola, per poter dare il suo contributo grazie alla Fondazione Sant’Orsola.

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Per tutti I dipendenti dell’ospedale infatti, a partire dal 23 marzo, è stato offerto un servizio con l’obbiettivo di semplificare la vita quotidiana di chi, in quel periodo, era impegnato in prima linea. Il servizio, reso gratuito grazie alla campagna “più forti INSIEME”, ha reso disponibili dei servizi che in quel momento erano chiusi o difficilmente reperibili.

 

In aiuto di chi aiuta

 

L’esperienza nasce della già citata Fondazione Sant’Orsola, in collaborazione con UpDay. La collaborazione aveva il compito di intervenire in aiuto di medici e infermieri, ma più in generale tutto il personale ospedaliero, nel “momento clou” dell’emergenza. Tra la fine di febbraio e gli inizio di marzo, col l’aumentare dello sforzo del nostro sistema sanitario, sono iniziati a palesarsi problemi di conciliazione vita privata-lavoro per il personale sanitario. Ed a questo punto che è stata contatta Genius, che già da tempo opera nel settore del “welfare secondario”, che ha risposto presente. Ci si è rimboccati le maniche ed in pochi giorni si è preparato un progetto unico su misura per il Sant’Orsola. Il servizio è stato attivato il 23 marzo nel quale sono state rese disponibili badanti per la cura di familiari anziani, babysitting aziendale, colf per il riordino e le pulizie della casa, educatrici professionali per aiutare i ragazzi a studiare dato che il costante impegno del personale sanitario li teneva lontani da casa.
Il servizio veniva erogato attraverso una piattaforma web, alla quale il personale sanitario poteva accedere con semplicità. Qui era possibile effettuare servizi di lavanderia, ritiro e consegna di pacchi, pagamenti postali, ricerca di professionisti per la casa e tanto altro. Una volta selezionato il servizio era possibile, recandosi nell’Aula A, Padiglione 2, ritirare il servizio richiesto oppure chiedere semplicemente informazioni allo sportello del personale, che si trovava in loco dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 17. L’idea era quella di offrire un servizio di “time saving”, a chi il suo tempo lo dedicava a salvava delle vite. Attraverso un maggiordomo presente fisicamente all’ospedale, era possibile svolgere delle mansioni spesso anche burocratiche, come la consegna di pacchi o documenti alle poste, che in quel periodo di grande stress erano fisicamente impossibili per il personale. Si offrivano anche servizi di spesa, in un periodo dove le piattaforme delle grandi catene erano sotto stress e richiedevano molto tempo.
Nel tempo il servizio si è anche adattato alle esigenze del personale, offrendo servizi di commissione ad hoc, con gestione di ricerche specifiche per ogni richiesta. Ma anche lavanderia, pasti pronti, prodotti a kilometro zero fino ad arrivare anche ad uno sportello di informazione di supporto per l’ospedale, andando così ad alleggerire il compito delle reception dell’ospedale.
L’iniziativa è terminata il 29 maggio, alla fine di un percorso straordinario che ha messo in campo tutto lo sforzo di Genius per offrire un servizio di un ospedale con la reputazione di cui gode il Sant’Orsola. E’ stato un onore offrire il nostro servizio a disposizione delle persone che lavorano nell’ospedale e delle loro famiglie.

 

I risultati dell’esperienza Genius4U

 

Nonostante nella prima settimana, quella tra il 24 e il 29 marzo, il servizio abbia dovuto un attimo carburare, dalle settimane successive, grazie a comunicazioni interne e la pubblicazione di un articolo sul Resto del Carlino, l’utilizzo della piattaforma è stato in crescita costante. Per rispondere alle necessita del personale sono stati sfruttati doversi canali, il più gettonato è il numero dedicato. La possibilità di un’assistenza 7/7 e h24 attraverso un contatto WhatsApp ha permesso anche di interagire in maniera “amicale” con gli utenti, ma non veniva nemmeno disdegnata la “classica” chiamata. Dopo il numero dedicato troviamo il “presidio fisso” ossia il maggiordomo, il quale si trovava fisicamente sul posto. Ovviamente è il canale più umano, utile ed essenziale sia per la gestione e distribuzione di servizi, sia per richieste di semplici informazioni. Infine rimaneva la possibilità di contatto via mail, ma risultando molto fredda e distaccata, ha riscosso scarso successo rispetto alle precedenti.
Quello che ci dimostra questa esperienza è che i dipendenti di un’azienda hanno bisogno del welfare aziendale, non solo in periodo di crisi. Dalla nostra esperienza al Sant’Orsola è evidente che, l’uso di questi servizi non sia per forza legato alla pandemia. Le persone hanno bisogno di modi per conciliare la loro vita privata con la loro vita lavorativa. Non è un caso che l’uso dei nostri servizi non sia diminuito nel tempo, ma sia rimasto costante anche verso la fine di maggio, quando ormai quasi tutte le attività erano tornate a regime e anche nell’ospedale l’emergenza era calata. L’obbiettivo di Genius è portare questo modello, ormai collaudato, a quante più realtà possibili. L’esperienza Sant’Orsola ha confermato le nostre aspettative, ed ha portato più in alto le nostre ambizioni. Siamo quindi pronti a portare le aziende in quella che è la strada per il futuro, anzi il presente, del mondo del lavoro.

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